Portafogli maggio 2020: Fase 2

Dopo due mesi di lockdown, in tutto il mondi si comincia a parlare di un ‘dopo’ crisi COVID, spinti forse più dalla necessità economica ed anche sociale che da un effettivo raggiungimento della sicurezza sanitaria. La crisi ha messo a nudo la debolezza di un sistema basato su aspettative altissime di performance, in realtà più sostenute dalla liquidità delle banche cenrali che da una effettiva solidità della economia reale. E i sistemi politici hanno mostrato aspetti poco rasserenanti di incapacità, confusione, manipolazione e gestione dei dati: e benintesi si parla di tutte le nazioni, nessuna esclusa, partendo dal Giappone e concludendo in USA con una preoccupante tappa nella vecchia Europa. Infatti, problema nel problema, gli europei sono bloccati in un dibattito sugli aiuti da erogare, che per ora a livello comunistario sono stati imponenti ma a livello di prestito e con condizionalità ancora da definire.

 

il nostro ptf-benchmark più aggressivo è bloccato in difesa, dopo le perdite di febbraio-marzo, e si mantiene in posizione di attesa

anche A_CDM è stato difensivo, ma ora rimette un 25% in equity USA data la buona performance dell’ultimo mese: posizione che però è da ritenere troppo ottimistica, dato che il COVID è ancora senza controllo e l’economia americana già segnala 30 milioni di disoccupati. Inoltre alcune delle ultime dichiarazioni di Trump, tra quella di ‘iniettarsi disinfettanti’ e quella di ‘chiedere i danni alla Cina’ mentre i suoi stessi servizi segreti e gli scienziati mondiali segnalano che non ci sono prove a sostegno, fanno pensare ad una leadership più orienatata a difendere la propria posizione e rielezione più che ad una efficace gestione della nazione. A prescindere da ogni altra considerazione, i dati dei PMI  sono davvero molto negativi, e fanno temere una contrazione economica peggiore di quella dei peggiori scenari: speriamo quindi che gli stimoli finanziari siano veloci a giungere alle imprese e ai consumatori, e sufficienti a sostenere l’economia.

la versione ‘dinamica’ del AS:CDM, che regola l’esposizione con un algoritmo aggiuntivo (si veda la penultima colonna) ha subito meno la crisi COVID, anche se l’algo di base è lo stesso e punta anche qui ad essere totalmente investiti in maggio.

e per finire due riflessioni: i portafogli ‘passivi’ o statici hanno resistito abbastanza bene alla crisi: qui un nostro vecchio esempio, il ’70-30 adattivo’ di cui abbiamo parlato anni fa nel blog, due soli asset (euity USA e Treasury USA) che vengono alternati con un semplice algo di flop tra le due classi: eccellente performance nel 2020, anche se negli anni non è sempre stato così brillante

e questa è una sua versione molto più prudente, con una regola aggiuntiva che resta fuori dal mercato se le condizioni non sono ottimali: come vedete, nel 2020 è stata a mercato solo per due mesi, ed ora è flat. La morale? forse c’è più rendimento nel money management che negli algoritmi ….

A presto !

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