Aggiornamento breve

Dagli ultimi articoli della scorsa settimana non ci sono particolari aggiornamenti: lo SP500 sta performando molto più degli altri mercati, proseguendo la sua volata in solitario verso le più alte vette, e la crisi bancaria sembra trovare ancora i toni fermi della Commissione Europea ma un certo silenzio da parte dei governi nazionali. Per la verità c’è il gioco politico degli equilibri, con lo FMI che ricorda il pericolo del debito pubblico italiano (anche se crediamo che i mercati ne siano già al corrente)  e le affermazione, ultima quella di Merkel,  “Non vedo alcuno sviluppo verso una crisi ” , frase che ricalca le parole di Padoan e alla fine anche di Dijsselbloem, anche se il tono del presidente dell’Eurogruppo è diverso. Un segno forse di una ricerca di soluzione concordata per evitare una crisi che nessuno, individualmente o collettivamente, si può permettere per mantenere un rispetto di regole  decise ed applicate fuori tempo.

Uno sguardo  al nostro prototipo permette una visione d’insieme abbastanza utile:

rotaz settori prototipo

praticamente tutti i componenti in positivo, con due significative eccezioni nel mercato italiano (arancio, tratteggiato) che però è in recupero dai minimi , e con il petrolio (grigio, sullo sfondo) che è ancora in calo. La significatività ci riporta alle considerazioni che i dubbi sulla economia reale non sono ancora risolti, e quindi il petrolio ne risente (insieme ovviamente alle nostre considerazioni sull’eccesso di offerta e sulla restenza a quota 50$/barile, già argomentata negtli scorsi articoli : da non scordare anche le considerazioni più legate al mercato, come l’allentarsi delle tensioni politiche in Nigeria e Libia, con il conseguente maggior output sul mercato ) e che il problema banche italiane non è ancora risolto, anche se aumenta l’ottimismo. Il rally quindi per ora ha caratteristiche di un rimbalzo per il rientro delle tensioni, davvero eccessive, del voto Brexit: ne sia segno anche una pausa del rialzo dell’oro (linea in oro), indicatore significativo delle paure del mercato. Segnaliamo ancora la buona performance degli Emergenti, di cui avevamo già avvisato nei precedenti articoli: e vogliamo ricordare in particolare Messico e Corea, che sono sostenuti non solo dalla necessità di diversificazione post-Brexit, ma anche dai buoni fondamentali segnalati dallo FMI .

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