Il mercato non sta ancora esprimendo temi convincenti su trend stabili, riproponendo le situazioni della scorsa settimana sui temi principali.
Il referendum italiano non ha creato particolari tensioni sui mercati, come avevamo già indicato, in parte iper il contenuto istituzionale e in parte perché il risultato della votazione è stato in linea con le previsioni: lo spread BTP BUND è salito a 187 ma ora già ripiega a 165, livello della Brexit. Eurodollaro nella parte bassa del range, anche qui in attesa della FED . Bancari europei in ripreasa dai minimi delle scorse settimane ma senza slancio, e bancari italiani ancora penalizzati dalle turbolenze del nsotro sistema economico-istituzionale. Dal grafico si vede bene come i movimenti più interessanti siano stati sul petrolio, appunto da noi indicato come troppo compresso e che ora tocca il limite superiore del suo trading range, e soprattutto sul rame, il cui grafico della forza è quasi fuori scala e sveta su tutti gli altri . I Bric che sono stati ottimo investimento, ora restano stazionari, e l’Oro è ancora debole, indicando la tranquillità di un periodo risk-off la cui quiete è sottolineata dallo SP500 che, pur in fase positiva, si muove pigramente intorno ai massimi. Generalmente deboli, ma senza eccessi, gli obbligazionari statali.
In cantiere abbiamo qualche articolo su portafogli e sulla correlazione tra le asset class come protezione, oltre a un dettaglio sulla ‘permanenza’ come criterio di validazione di un sistema, test di robustezza
a presto!