Portafogli per giugno : liquidità e geopolitica in equilibrio

Alla chiusura di maggio vediamo i mercati ancora in una posizione ottimista, dopo che le elezioni presidenziali francesi hanno dissipato uno dei maggiori rischi politici per l’Eurozona; e Macron allena insediato ha subito confermato la stabilità dell’asse francotedesco, con qualche modifica promessa da Merkel sui futuri sviluppi di una maggiore integrazione e  della apertura a un ministro dell’economia (finora bloccato, forse più dalla Francia) in cambio di una forma di eurobond che dovrebbe diminuire il rischio-paese nel vecchio continente. Ma già questa settimana si riprende con le elezioni, con l’appuntamento inglese che vede il vantaggio dei conservatori ridursi (secondo alcuni recenti sondaggi, fino al 5% contro il 20% e più di tre settimane fa) anche e soprattutto a scapito dei partiti minori, UKIP in testa. La partita brexit è ancora aperta, e per ora sembra paradossalmente aver compattato l’Europa; ed è una partita difficile per la Gran Bretagna, che nei prossimi due anni dovrà rinegoziare circa 750 trattati internazionali, uno al giorno compresi i weekend così cari ai britannici, un compito davvero imponente che richiederà grande compattezza al parlamento di Londra. Altro fattore di ricompattamento europeo è la politica sempre più domestica di Trump, con l’abbandono degli accordi di Parigi, festeggiato in parte da Wall Street ma politicamente molto controverso.

In questo scenario, la liquidità ancora domina creando possibilità e quasi necessità di investimento per remunerarla. Gli USA sono ancora in ottimistica attesa delle riforme fiscali e delle manovre di investimento interno di Trump, ma gli investitori esteri puntano l’attenzione sulle borse europee che hanno P/E migliori e che dimostrano, anche se a macchia di leopardo, una crescita generale. E ritorna anche l’attenzione sugli Emergenti, oltre che sul comparto Corporate Bond Europeo. Interessante sarà in settimana, oltre alla votazione UK, la BCE che potrebbe dare qualche segnale sulla fine del QE, a cui potrebbero seguire delle difficoltà per l’Italia, come già traspare dalle interviste al Governatore Bankitalia sul futuro del nostro debito pubblico.

 

Proseguono intanto i nostri lavori sui portafogli: oggi però diamo solo il consueto check sulla chiusura del mese e sugli ETF di giugno, che l’algoritmo sceglie sulla base della scelta di un benchmark molto semplice e che vuole rappresentare il sentiment del mercato.

Veniamo al DMA_7_EU: gli ETF del portafoglio sono

EMKT.MI  EMERGING MARKETS TRN AZIONARIO EMERGENTI

MEU.MI AZIONARIO EUROPA

DAXX.MI  il DAX

ETFMIB.MI il nostro FTSEMIB

IUSA.MI   lo SP500

EMG.MI EUROZONE GOV BOND IG MIDP  ALL MATURITY

Bene il mese di maggio, con un guadagno di 1600€ per aver scelto gli asset più dinamici del momento, FTSEMIB al 60% e DAX al 40%: e la scelta viene confermata anche per il mese di giugno, con un risultato al 1 giugno di +5.000€ da inizio anno su 100.000€ investiti >( no tax, no commissioni, no slippage: è solo un benchmark)

 

 

E questo è il nostro ACDM_EU, già presentato nelle scorse settimane: dopo un maggio in perdita di 848€ , ma ancora in utile di 1.800€ da inizio anno e quindi +1,8% in cinque mesi, in giugno l’algoritmo ACDM_EU che è più prudente di DMA_7_EU  (più orientato all’azionario) sceglie ancora soprattutto obbligazioni :

IBTM.MI US Treasury 7-10yr

IEMB.MI EMER MARKETS BOND TITOLI DI STATO EMERGENTI

IHYG.MI EURO OBBLIGAZIONARIO CORPORATE – HIGH YIELD

MEU.MI AZIONARIO EUROPA

 

 

Una scelta che privilegia l’Europa, anche qui tenuto conto che le perdite sono legate allo IBTM.MI che però all’11 maggio ha staccato una cedola pari a 1.82$ e che lo IEMB.MI sempre l’11 maggio ha staccato cedola per 0.46$ .  quindi ancora una liquidità che domina i mercati, e i rischi geopolitici da una parte, e quelli monetari di rientro rapidi dai QE dall’altra, che determinano le scelte degli operatori.

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