Calma l’ansia

Continua il trend che avevamo descritto negli ultimi commenti, l’abbondante liquidità che forniscono le banche centrale alimenta la liquidità finanziaria costruita su strategie carry, su strategie di soppressione di volatilità e su strategie risk parity, oltre che su momentanei ma frequenti switch di liquidità dai mercati obbligazionari nelle fasi di marcato risk on.

Questo eccesso di liquidità si manifesta sui mercati più speculativi come quelli delle criptocurrency che continuano la loro corsa spasmodica mentre i novizi si arricchiscono e le vecchie guardie restano a bocca asciutta continuando a chiamare un top che non si realizza; movimenti da bolla che sappiamo tutti, finché al rialzo, sono il massimo della profittabilità.

Mentre la situazione macroeconomica presenta un economia sincronizzata per la prima volta da anni su una crescita che guadagna un po’ di trazione i dati micro premiano gli utili che tornano a crescere da un paio di trimestri in linea con il migliore passato.

In questo contesto le tensioni geopolitiche sono una scusa per scaricare le posizioni maggiormente speculative mentre i vecchi paradigmi sembrano oramai carta straccia.

E mentre Warren Buffett diventa il socio di maggior peso della seconda e terza banca degli Stati Uniti i flussi di capitale si lanciano sul fintech e sulle ICO.

A nostro parere rispetto agli ultimi mesi la sola cosa che sembra modificarsi  è una certa pressione inflattiva che al momento si limita alle componenti più volatili ma che a nostro avviso potrebbe guadagnare terreno anche se lentamente.

Maggiore inflazione = tassi più alti?

Su questo abbiamo maggiori dubbi visto il livello del debito dei paesi occidentali per cui salva un ondata di sfiducia sulla sostenibilità dei debiti non pensiamo che verranno venduti massicciamente o che le banche centrali permettano liquidazione disordinate alla faccia del libero mercato.

D’altronde il modello cinese, che fin da metà degli anni 90 avrebbe dovuto portare dei disastri nella crescita cinese causa la pianificazione economica, ha invece garantito al paese asiatico di effettuare i suoi gloriosi trenta a cavallo del millennio con un adeguata politica pragmatica sicuramente sbilanciata ma al momento di successo e tale da permettere al resto del mondo di scavalcare la grande recessione non certo come la grande depressione ma piuttosto come la grande frenata.

Cosa aspettarci dai mercati nel prossimo periodo.

Abbiamo costruito un indicatore che andremo a breve a presentarvi che stiamo monitorando e che in realtà mette assieme molte delle cose di cui abbiamo parlato in questi mesi come dati da monitorare per verificare per tempo il rischio di un inversione sistematica delle posizioni sui mercati e quindi poi dello stesso andamento dei mercati.

Attualmente l’indicatore è positivo e tanto basta.

 

 

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